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Una famosa immagine che ritrae le navi da battaglia Littorio e Vittorio Veneto impegnate nei tiri di prova dei cannoni da 381/50 mod. 1934. La gittata massima di queste bocche da fuoco era pari a 42.800 m e andava quindi molto al di là dell'orizzonte. |
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Gli impianti binati da 320/44 mod. 1934 destinati alla corazzata Conte di Cavour in fase di completamento presso lo stabilimento OTO. I cannoni erano stati ottenuti per trasformazione dei 305/46 mod. 1909. |
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Le volate delle torri prodiere da 381/50 mod. 1934 della corazzata Vittorio Veneto. |
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Un pezzo da 381/50 mod. 1934 destinato alla corazzata Impero fotografato presso lo stabilimento Ansaldo di Genova. |
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Vista in pianta delle torri binate e trinate da 305/46 mod. 1909 delle corazzate classi Cavour e Doria. Le bocche da fuoco vennero ricalibrate in 320/44 nel periodo 1933-1940. |
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Le torri prodiere OTO da 320/44 mod. 1934 della corazzata Conte di Cavour. La ricalibrazione consentì un aumento della potenza del 30% circa e un aumento della gittata pari ad oltre 10.000 m ma portò anche ad una accentuata imprecisione. |
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La torre trinata prodiera di dritta da 152/55 mod. 1936 della nave da battaglia Vittorio Veneto nel 1942. Questi impianti a culle indipendenti furono impiegati anche sugli incrociatori leggeri classe Duca degli Abruzzi. |
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Il lato sinistro poppiero della corazzata Andrea Doria nel 1940-41. In primo piano le torrette singole stabilizzate contraeree da 90/50 mod. 1938 e sullo sfondo le torri da 320/44. |
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Pezzi AA Ansaldo da 90/50 mod. 1938 della corazzata Caio Duilio. Sistemato in torre completamente chiusa di forma ovale, questo cannone ha certamente costituito il miglior sistema AA impiegato dalla Regia Marina durante il 2° conflitto mondiale. |
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Il pezzo OTO da 100/47 mod. 1931 del sommergibile Argo. |
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Il complesso binato OTO da 100/47 mod. 1928 a bordo dell'incrociatore leggero Duca degli Abruzzi. Ricavato dallo Skoda mod. 1910 di preda bellica, questa realizzazione era presente su tutti gli incrociatori, con esclusione dei "Capitani Romani", e sulle corazzate classe Cavour. |
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La falsatorre del sommergibile Brin con l'armamento cannoniero originale costituito da un pezzo OTO da 100/43 mod. 1927. La sistemazione in torretta brandeggiabile si rivelò tuttavia poco felice e quindi nel 1941-42 questo tipo di installazione venne abbandonato in favore di una soluzione più convenzionale. Contemporaneamente il 100/43 venne sostituito dal più efficiente 100/47. |
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Le torri binate da 135/45 mod. 1938 dell'incrociatore leggero Scipione Africano. Arma considerata tra le migliori nell'ambito di quelle realizzate in Italia alla fine degli anni Trenta, il 135/45 venne concepito soprattutto in risposta al 138/50 francese installato sui più recenti caccia dell'epoca in servizio nella Marine Nationale. |
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Torri da 152/53 mod. 1929 destinate agli incrociatori della serie Diaz classe Condottieri in fase di completamento presso lo stabilimento OTO. I pezzi da 152/53 mod. 1929 dimostrarono sensibili fenomeni di rapida usura dell'anima e di dispersione di tiro dovuti alla sempre eccessiva velocotà iniziale. |
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Le torri prodiere da 152/53 mod. 1929 dell'incrociatore leggero Duca d'Aosta in una foto del 1942. |
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Prove di tiro di una delle torri trinate di dritta da 152/55 mod. 1936 della corazzata Vittorio Veneto. |
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La sistemazione originale del pezzo OTO da 100/43 mod. 1927 a bordo del sommergibile posamine Atropo in un'immagine risalente all'autunno del 1940. |
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Una suggestiva vista notturna delle torri da 152/53 mod. 1929 di un incrociatore leggero della classe Cadorna. |