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L'incrociatore leggero ATTILIO REGOLO fotografato nell'Arsenale della Spezia nel 1947, in attesa della consegna alla Francia (alla quale venne assegnato dal Trattato di Pace). Apparteneva a una classe di 12 unità, tutte progettate poco prima del conflitto e caratterizzate da velocità elevatissima, superiore ai 43 nodi. Le difficoltà produttive del tempo di guerra permisero la realizzazione di sole tre unità prima dell'armistizio del 1943. Due di queste furono assegnate alla Francia e una rimase all'Italia, che successivamente ne recuperò un 'altra (autoaffondata dai Tedeschi nel cantiere di costruzione): entrambe le navi, trasformate nel corso degli anni cinquanta, entrarono a far parte della Marina Italiana nella prima fase del suo nuovo sviluppo postbellico. |
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La corvetta BAIONETTA faceva parte della serie di 22 unità classe APE rimaste in servizio nella Marina Italiana dopo la guerra. Progettate dal Gen. L. Fea nel 1941, avrebbero dovuto essere costruite in 60 esemplari a partire dal 1942 ma ne vennero completate solo 28. L'alto e lungo castello di prua consentiva una buona tenuta di mare e i motori diesel una lunga autonomia.
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La corvetta ALABARDA, ex dragamine oceanico classe ALGERINE di costruzione britannica acquistato dall'Italia con l'intento di trasformarlo in Avviso Coloniale (onde il primo nome italiano ERITREA). |
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L'incrociatore GIUSEPPE GARlBALDI fotografato a fine guerra, con la pitturazione grigio scuro allo scafo e grigio cenere alle sovrastrutture adottata dalla Regia Marina italiana durante l'ultima fase della cobelligeranza. Era, col gemello LUIGI DI SAVOlA DUCA DEGLI ABRUZZI, una delle migliori unità italiane: 11.262 tonnellate a pieno carico e lO cannoni da 152/55, con una robusta protezione verticale massima di 130 mm e orizzontale di 60 mm. Le due unità divennero, dopo il Trattato di Pace del 1947, il fulcro delle nuove forze navali e restarono lungamente in servizio. Il GARlBALDI fu anzi la prima unità italiana di superficie convertita in nave lanciamissili e dotata di tubi verticali per il lancio di missili balistici POLARlS Al (tuttavia mai imbarcati in seguito ai mutati orientamenti politici avvenuti nel frattempo in sede NATO).
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La torpediniera italiana SIRIO fotografata nel 1950, prima di assumere il nuovo distintivo ottico NATO. Fu un tipico esemplare di silurante mediterranea, da circa 1.000 tonnellate, progettata verso la metà degli anni trenta come surrogato dei più costosi cacciatorpediniere, per missioni di scorta al naviglio maggiore e pattugliamento antinave in passaggi obbligati e acque costiere. Ne vennero realizzate 32 (classe SPICA) prima della guerra e altre 16, migliorate, furono programmate in guerra (ma realizzate in un solo esemplare). Il Trattato di Pace del 1947 lasciò all'Italia tutte le sette superstiti unità di questa classe, le quali vennero presto convertite in corvette veloci e impiegate per anni come unità addestrative. |