LA REGIA MARINA NEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE
Il sommergibile Finzi a Bordeaux. L'arrivo del sommergibile Finzi a Bordeaux il 29 settembre 1940, uno dei primi battelli a raggiungere la base atlantica. Sul davanti sono schierati alcuni marinai del reggimento San Marco, inviati in Francia per la sorveglianza della base.
La Vottorio Veneto a Taranto nell'estate del 1940. Marinai al lavoro sul ponte della nave da battaglia Vittorio Veneto a Taranto nell'estate del 1940. Questa unità, insieme con la gemella Littorio, era la maggiore unità della Regia Marina. La sua entrata in servizio, nei primi mesi di guerra, creò parecchie preoccupazioni alla Royal Navy.
Cavour e Cesare nel corso della rivista H il 5 maggio 1938 a Napoli. Le navi da battaglia Conte di Cavour e Giulio Cesare durante la rivista navale "H", svoltasi il 5 maggio 1938 a Napoli in onore del Führer. Risalivano alla Grande Guerra ed erano state radicalmente rimodernate negli anni Trenta, con una perizia tecnica notevole, ma con scarsa convenienza sia dal lato economico sia da quello operativo. Altre due unità, Andrea Doria e Duilio, stavano terminando la stessa cura di ringiovanimento nell'estate del 1940.
Tre incrociatori pesanti della classe Zara a Napoli prima della guerra. Tre incrociatori pesanti della classe Zara a Napoli prima della guerra; si riconoscono, da sinistra, Fiume, Zara, Pola. Ottime navi, con un buon equilibrio fra tutte le componenti costruttive e armate con otto cannoni da 203 mm, erano classificate tipo "Washington" anche se eccedevano abbondantemente i limiti di dislocamento stabiliti dal Trattato. Insieme col gemello Gorizia e con altri tre incrociatori pesanti di qualità inferiori (Trento, Trieste, Bolzano) costituivano, insieme alle navi da battaglia, la spina dorsale della flotta; erano però destinati a colare a picco durante la battaglia di Capo Matapan.
Cavour a Punta Stilo il pomeriggio del 9 luglio 1940. La nave da battaglila Conte di Cavour in azione durante la battaglia di Punta Stilo, il pomeriggio del 9 luglio 1940. L'azione scaturita dalla necessità di scortare dei convogli da entrambe le parti portò la Mediteranean Fleet a operare presso le coste italiane. Dopo l'inconcludente battaglia, che vide l'ammiraglio Campioni interrompere lo scontro dopo il colpo a bordo della Giulio Cesare, gli Swordfish della portaerei Eagle attaccarono la rada di Augusta e affondarono con un siluro il cacciatorpediniere Leone Pancaldo.
Squadra antincendio impeganta a spegnere le fiamme sulla Giulio Cesare. La squadra antincendio in azione per spegnere le fiamme sulla Giulio Cesare. Il danno provocato da un colpo da 381 sparato dalla Warspite non era grave, ma aveva costretto la nave a ridurre la velocità e a lasciare la Cavour sola contro le unità inglesi.
L'incrociatore pesante Zara spara con le quattro torri binate da 203 mm brandeggiate verso poppa durante la fase di sganciamento alla fine della battaglia di Punta Stilo. L'incrociatore pesante Zara spara con le quattro torri binate da 203 mm brandeggiate verso poppa durante la fase di sganciamento alla fine della battaglia di Punta Stilo.
Nella foto della ricognizione aerea, si riconosce la Littorio colpita da tre siluri a Taranto. Nella foto della ricognizione aerea, fatta su Taranto dopo l'attacco dell'11 novembre 1940, si riconosce la Littorio colpita da tre siluri. La nave, che ha tutto il ponte dipinto a strisce trasversali bianche e rosse per l'identificazione da parte degli aerei nazionali, ha la prua immersa ed è circondata da navi ausiliarie fra cui un sommergibile che provvede a fornire l'energia elettrica.
La Littorio fotografata di poppa, con l'aereo da ricognizione sbalzato via dalla catapulta. La Littorio fotografata di poppa, con l'aereo da ricognizione sbalzato via dalla catapulta. La nave fu risollevata nel dicembre 1940 grazie alla buona posizione in cui era stata messa, dopo l'attacco, per evitare l'affondamento. Eseguite le riparazioni a Taranto, la Littorio prese presto servizio.
Il sommergibile Ambra con i cilindri dentro i quali venivano sistemati i siluri a lenta corsa (SLC). Consegna di decorazion a sommergibilisti italiani e tedeschi nell'arsenale della Spezia il 2 aprile 1942: all'ormeggio si trovano un sommergibile del tipo VII (lo U81 o lo U 331) e a destra l'Ambra. con i cilindri dentro i quali venivano sistemati i siluri a lenta corsa (SLC) durante il viaggio di avvicinamento all'obiettivo. Durante la guerra, oltre ad Ambra e Sciré, la Regia Marina modificò per queste missioni anche i sommergibili Iride e Gondar. Altri nuovi battelli, come il Murena (varato ma non entrato in servizio per i fatti armistiziali), erano costruiti già con i cilindri per SLC.
Convoglio di motonavi tipo Filzi Motonavi del tipo Filzi in convoglio precedute da un cacciatorpediniere del tipo "Navigatori"; nel caso della fotografia, che risale probabilmente all'inverno 1941-42, si tratta di un piccolo convoglio "veloce", in quanto composto di moderne motonavi; altri convogli erano invece classificati "lenti" perché formati con vecchi piroscafi che affrontavano la traversata dall'Italia alla Libia a una velocità di 6-7 nodi.
Marinai della torpediniera Circe aiutano a salire a bordo uno dei naufraghi del sommergibile inglese Tempest, affondato dalla torpediniera nel Golfo di Taranto il 13 febbraio 1942 Marinai della torpediniera Circe aiutano a salire a bordo uno dei naufraghi del sommergibile inglese Tempest, affondato dalla torpediniera nel Golfo di Taranto il 13 febbraio 1942; il marinaio inglese indossa il respiratore d'emergenza per la fuoruscita da sommergibili sinistrati.
La motosilurante MS 15 a marsa Matruh. Un altro porto minore utilizzato soprattutto per il traffico costiero, am a volte anche da trasporti più grandi, era quello di Marsa Matruh; in questa foto della tarda estate del 1942 si vede in primo piano la motosilurante italiana MS 15 e, sullo sfondo, la motonave Città di Agrigento, affondata da aerei e navi inglesi il 20 luglio 1942.
La motocisterna Calino mimetizzata in navigazione di guerra. La motocisterna Calino mimetizzata in navigazione di guerra. Entrata in servizio nella primavera del 1940 con la società di navigazione Adriatica, la Calino fu subito requisita e intensamente impiegata come trasporto truppe sia sulla rotta per la Libia sia su quella dell'Albania. Le motonavi di nuova costruzioni erano le preferite per il trasporto di uomini e materiali, sia per la loro maggiore capacità sia per la velocità. La Calino affondò nel gennaio 1943 per urto contro una mina al largo di Punta Campanella.
Le navi passeggeri Esperia (a sinistra) e Marco Polo (a destra) in navigazione per la Libia con la scorta di cacciatorpediniere. Le navi passeggeri Esperia (a sinistra) e Marco Polo (a destra) in navigazione per la Libia con la scorta di cacciatorpediniere. I grandi transatlantici e le navi passeggeri veloci (escluso il Rex e il Conte di Savoia) erano impiegate cpme trasporto truppe o come navi ospedale. I convogli di questo tipo generalmente avevano 2/3 trasporti truppe per un totale di 5/6.000 soldati.
La piccola nave passeggeri Verdi e un vecchio piroscafo non identificato vengono scortati da una VAS (vedetta anti sommergibili) in Tirreno nella primavera del 1943. La piccola nave passeggeri Verdi e un vecchio piroscafo non identificato vengono scortati da una VAS (vedetta anti sommergibili) in Tirreno nella primavera del 1943. Dopo la caduta della Tunisia, il traffico marittimo italiano si era drasticamente ridotto per la scarsità del naviglio e per la paura degli armatori a far viaggiare le navi, sia noleggiate che requisite. Nel 1943, per esempio, la Sardegna rimase per mesi senza collegamenti con il continente.
Marinai addetti alla direzione di tiro del Montecuccoli consumano il pasto al termine del combattimento del 16 giugno. Marinai addetti alla direzione di tiro del Montecuccoli consumano il pasto al termine del combattimento del 16 giugno. L'azione della VII divisione, pur se bnon ebbe grandi risultati concreti, contribuì a ritardare la marcia del convoglio che divenne più facilmente preda degli "Stuka".
La nave da battaglia Roma salta in aria presso l'isola dell'Asinara, colpita da due bombe razzo tedesche. La nave da battaglia Roma salta in aria presso l'isola dell'Asinara, colpita da due bombe razzo tedesche.
La nave da battaglia Italia in navigazione verso Malta, fotografata il 10 settembre 1943 da un ufficiale della nave da battaglia Warspite. La nave da battaglia Italia in navigazione verso Malta, fotografata il 10 settembre 1943 da un ufficiale della nave da battaglia Warspite.
Insenatura di Sliema a Malta; negli ultimi giorni di settembre 1943 vi si trovavano all'ancora 19 dei 22 sommergibili italiani che si erano arresi. Insenatura di Sliema a Malta; negli ultimi giorni di settembre 1943 vi si trovavano all'ancora 19 dei 22 sommergibili italiani che si erano arresi.
L'incrociatore leggero Scipione Africano a Taranto verso la fine di settembre. L'incrociatore leggero Scipione Africano a Taranto verso la fine di settembre. Appartenente a una classe di unità da poco entratat in servizio, aveva un armamento principale composto da 8 cannoni da 135/45 e otto tubi lanciasiluri da 533 mm, più un consistente armamento antiaereo con armi da 37, 20 e 8 mm. La loro caratteristica principale era però l'elevata velocità: alle prove ufficiali lo Scipione raggiunse i 39 nodi e in una prova successiva, per alcuni minuti, i 32 nodi. Queste unità parteciparono all'attività di cobelligeranza e due di esse, lo Scipione e l'Attilio Regolo, furono cedute alla Francia nel dopoguerra.