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Schede

TAVOLE PER L'IDENTIFICAZIONE DEI PRINCIPALI MEZZI MILITARI
Serie Regia Marina 1940-45
Unità maggiori di superficie - Principali differenze esterne

Disegno classe Littorio

Nelle tavole che seguono sono riportati dei profili semplificati in cui sono state evidenziate le principali differenze che permettevano il riconoscimento a distanza tra unità appartenenti alla stessa classe o tra navi di classi similari. Non si tratta ovviamente delle uniche varianti estetiche fra le varie navi: quasi sempre, anche tra unità della stessa classe, ovvero costruite sulla base di uno stesso progetto, esistevano mille particolari di allestimento (es: portelleria, ecc.) che le differenziavano, soprattutto quando realizzate da cantieri diversi. Ma ad una certa distanza, tali particolari, così come eventuali minime differenze dimensionali, sono difficilmente apprezzabili e ancor più lo sono osservando delle fotografie dell'epoca non sempre nitidissime e/o di grandi dimensioni. Esistevano però delle varianti strutturali, a volte anche di lieve entità, che, modificandone il profilo, permettevano un inequivocabile riconoscimento delle singole unità e oggi consentono una corretta attribuzione del materiale fotografico d'epoca talvolta fornito solo di indicazioni generiche quando non errate.

Le varianti da noi indicate risultano determinanti per il riconoscimento relativamente al periodo 1940-41 in cui le unità erano tutte verniciate in grigio chiaro uniforme; successivamente, con la progressiva adozione della mimetizzazione (o cammuffamento) con schemi a diverse tinte, tale colorazione - essendo nella Regia Marina differente da unità ad unità e, per la stessa nave, spesso diversa sui due lati - costituisce da sola un ulteriore valido elemento di riconoscimento anche se va tenuto conto della sua validità nel tempo.

Disegno incrociatori classe Zara

TAVOLE PER L'IDENTIFICAZIONE DEI PRINCIPALI MEZZI MILITARI
Serie Regia Marina 1940-45
Unità maggiori di superficie - Principali differenze esterne

Incrociatori pesanti classe "Zara"

Nella tavola che pubblichiamo sono riportati i profili degli incrociatori pesanti classe "Zara" (Zara, Fiume, Gorizia e Pola) nell'aspetto che le unità avevano nel 1940. I quattro "Zara" costituivano una versione migliorata dei precedenti "Trento", di cui erano un po' meno veloci ma dotati di una migliore protezione, e rappresentano una delle migliori espressioni degli incrociatori da 10.000 tons di dislocamento standard (dimensione tuttavia ampiamente superata) nati dalla Conferenza di Washington del 1921-22. Zara e Fiume, sebbene costruiti in cantieri diversi (Odero Terni Orlando del Muggiano-La Spezia e Stabilimento Tecnico Triestino) nel 1929-31, erano praticamente identici salvo le lievi differenze evidenziate sui disegni dalle freccette. A distanza però, le uniche rilevabili erano concentrate nel complesso tripode-fumaiolo poppiero, ed erano costituite dalla diversa altezza a cui erano poste le due piazzole per mitragliere sistemate sulle volpi del tripode e dalla presenza, solo a bordo del Fiume, di una passerella che circondava a mezza altezza il fumaiolo. Gorizia e Pola erano facilmente distinguibili dai precedenti soprattutto per la forma dei fumaioli e, nonostante fossero stati costruiti dallo stesso cantiere (Odero Terni Orlando di Livorno) tra il 1930 e il 1932, erano alquanto diversi tra loro per la differente struttura del torrione, che sul Pola si presentava raccordato al fumaiolo prodiero come sul Bolzano (v.tav. a pago 50-51 di "STORIA Militare" n° 7, aprile 1994). Fiume, Zara e Pola andarono perduti a Capo Matapan nel marzo 1941 senza aver subito sostanziali variazioni all'aspetto che essi avevano nel 1940, anche se il primo venne verniciato secondo uno schema mimetico sperimentale solo pochi giorni prima del suo affondamento. Il Gorizia, che rimase in servizio sino al 1943, subì invece alcune modifiche per quanto riguarda il numero e la disposizione delle mitragliere antiaerei e adottò la mimetizzazione a partire dal marzo 1942.

Disegno navi classi Montecuccoli e Duca d'Aosta

TAVOLE PER L'IDENTIFICAZIONE DEI PRINCIPALI MEZZI MILITARI
Serie Regia Marina 1940-45
Unità maggiori di superficie - Principali differenze esterne

Nella tavola a lato sono riportati i profili degli incrociatori leggeri della cosidetta 3ª serie (Gruppi 3° e 4°) della classe "Condottieri". Si tratta dei "Montecuccoli" (3° gr.: Raimondo Montecuccoli e Muzio Attendolo) e degli "Aosta" (4° gr.: Emanuele Filiberto Duca d'Aosta ed Eugenio di Savoia); i primi due vennero costruiti nel 1931-35 e i secondi nel 1932-36 sulla base di uno stesso progetto in cui, per le ultime unità, con un contenuto incremento delle dimensioni e del dislocamento, erano stati introdotti alcuni miglioramenti soprattutto per quanto riguardava la protezione.

A distanza, questi quattro eleganti incrociatori apparivano molto simili. L'elemento principale per distinguere i "Montecuccoli" dagli "Aosta" era rappresentato dalla diversa forma del caratteristico torrione corazzato troncoconico che, sugli ultimi, appariva più tozzo per la presenza di una seconda plancia di comando, quella detta "ammiraglio", posta subito sotto la torretta della stazione di direzione del tiro (SDT) principale. Altre differenze (profilo dei fumaioli, altezza della plancia poppiera, ecc.) sono indicate sui disegni dalle freccette.

Tra loro, Montecuccoli (Cantieri Ansaldo, Sestri Ponente) e Attendolo (CRDA, Trieste) si distinguevano soprattutto per il diverso disegno della parte terminale delle murate del castello come evidenziato sui disegni. Analoghe differenze esistevano tra Duca d'Aosta (OTO, Livorno) ed Eugenio di Savoia che, essendo stato anch'esso costruito presso i Cantieri Ansaldo, assomigliava per questo particolare al Montecuccoli.

Disegno navi classi Da Barbiano e Cadorna

TAVOLE PER L'IDENTIFICAZIONE DEI PRINCIPALI MEZZI MILITARI
Serie Regia Marina 1940-45
Unità maggiori di superficie - Principali differenze estetiche

Incrociatori leggeri classi "da Barbiano" e "Cadorna"

I primi sei "Condottieri" erano suddivisi in due gruppi, rispettivamente di quattro (Alberico da Barbiano, Alberto di Giussano, Bartolomeo Colleoni e Giovanni delle Bande Nere) e due (Luigi Cadorna e Armando Oiaz) unità, facilmente distinguibili tra loro soprattutto per la diversa disposizione del fumaiolo e dell'albero poppieri; in particolare, quest'ultimo era a un solo tronco e posto a poppavia del fumaiolo sui "da Barbiano" e a tripode, sistemato subito a proravia del secondo fumaiolo, sui "Cadorna". Si trattava di navi similari, rispettivamente da 7.000 e 7.900 tonnellate a pieno carico, un po' più veloci (42 nodi contro 39,6 alle prove) le prime, un po' meno sprotette (42 mm di spessore della corazzatura verticale contro soli 25) le seconde.

Mentre Cadorna e Diaz, costruiti rispettivamente a Trieste (CRDA) e alla Spezia-Muggiano (OTO) nel 1930-33, presentavano tra loro alcune differenze - evidenziate dalle freccette sul disegno - che ne permettevano abbastanza facilmente il riconoscimento, non era così per i quattro "da Barbiano" del 1928-31.
Solo il Bande Nere, costruito a Castellammare di Stabia, mostrava qualche differenza estetica, soprattutto nei fumaioli e nel torrione, rispetto agli altri tre. Questi, costruiti tutti dall'Ansaldo nel cantiere di Genova-Sestri Ponente, erano invece sostanzialmente identici, salvo piccole varianti, relative al periodo 1938-40 ed evidenziate sui disegni, non sempre apprezzabili a distanza.

Disegno cacciatorpediniere classe Navigatori

TAVOLE PER L'IDENTIFICAZIONE DEI PRINCIPALI MEZZI MILITARI
Serie Regia Marina 1940-45
Unità maggiori di superficie - Principali differenze estetiche

Cacciatorpediniere (ex esploratori) classe "Navigatori"

Si tratta del primo cospicuo gruppo di unità leggere, costruito verso la fine degli anni Venti. La realizzazione dei dodici veloci esploratori, ai quali vennero assegnati nomi di grandi navigatori italici, fu suddivisa tra cinque cantieri nazionali:

Sebbene tutte molto simili tra loro, i disegni riportati a lato evidenziano alcune differenze per gruppi di unità, riconducibili ai vari cantieri di costruzione. In particolare, il profilo della murata di raccordo tra il ponte di coperta e quello di castello, risulta diverso per le quattro unità di Fiume, per le due di Ancona e per le sei relizzate nell'area genovese. Sul Da Recco, adibito a conduttore di flottiglia, inoltre, la tuga poppiera risultava notevolmente più lunga di quelle delle altre unità.

Nel 1938 dodici "Navigatori" vennero classificati cacciatorpediniere e adottarono, come le altre siluranti italiane, le consuete sigle per il riconoscimento a distanza, costituite da due lettere (VI, TA ecc.) dipinte in rosso sulle murate del castello e ai lati della poppa. Dallo stesso 1938, a cominciare dal Vivaldi, dieci di essi furono sottoposti a un ciclo di lavori di ammodernamento durante il quale lo scafo venne allargato al centro di circa un metro e allungato nella estrema zona prodiera con sensibile modifica del profilo del tagliamare. La tavola a fianco illustra l'aspetto dei "Navigatori" nel 1940: dieci unità modificate e due, Da Recco e Usodimare, ancora con l'aspetto che avevano nella seconda metà degli anni Trenta e che conservarono anche in guerra.

Assegnati ben presto alla difesa del traffico, attività nella quale si distinsero particolarmente, nessuno dei caccia di questa classe, eccetto il Da Recco, sopravvisse al conflitto.

Disegno nave Pegaso